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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, I, 2
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originale
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[2] Quam ob rem disces tu quidem a principe huius aetatis philosophorum et disces quam diu voles; tam diu autem velle debebis, quoad te quantum proficias non paenitebit. Sed tamen nostra legens non multum a Peripateticis dissidentia, quoniam utrique Socratici et Platonici volumus esse, de rebus ipsis utere tuo iudicio--nihil enim impedio--orationem autem Latinam efficies profecto legendis nostris pleniorem. Nec vero hoc arroganter dictum existimari velim. Nam philosophandi scientiam concedens multis, quod est oratoris proprium, apte, distincte, ornate dicere, quoniam in eo studio aetatem consumpsi, si id mihi assumo, videor id meo iure quodam modo vindicare.
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traduzione
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2. Tu riuscirai ad apprendere dal principe dei filosofi contemporanei, e apprenderai finch? lo vorrai; dovrai volerlo fintanto che non sarai soddisfatto del tuo profitto; ma tuttavia, leggendo i miei scritti, che non discordano molto dai Peripatetici, giacch? gli uni e gli altri vogliamo essere Socratici e Platonici, tu, quanto alle dottrine, userai liberamente il tuo giudizio personale (io non voglio impedirtelo affatto); ma leggendo le cose mie renderai certamente pi? sicuro e pi? ricco il tuo stile latino. E non vorrei che questa mia affermazione fosse ritenuta presuntuosa. Difatti, pur ammettendo che molti hanno la capacit? di filosofare, se io rivendico a me ci? che ? proprio dell'oratore, cio? il parlare con propriet?, con chiarezza, con eleganza, credo di poterlo fare in certo qual modo con pieno diritto, giacch? a questo lavoro io ho dedicato tutta la mia vita.
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